L'inquinamento acustico che pesa sull'udito

Si stima che nei paesi dell’OCSE più di 150 milioni di persone siano esposte a livelli di rumore superiori ai 65 dB(A) indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come soglia di sicurezza.

Al giorno d’oggi il rumore è il principale fattore di inquinamento di natura fisica e rappresenta un problema di grande importanza economica e sociale sia per il numero dei soggetti esposti che per gli effetti provocati sulla salute. Si stima che nei paesi dell’OCSE più di 150 milioni di persone siano esposte a livelli di rumore superiori ai 65 dB(A) indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come soglia di sicurezza. In Italia la soglia è superata in quasi tutte le città e si stima che più del 72% della popolazione sia esposta a livelli di rumore superiori ai limiti massimi.

 


Il traffico stradale è la principale fonte di rumore seguito dal rumore prodotto dai “vicini di casa”, dai cantieri, dalle attività produttive, dagli aerei e dalle ferrovie. Il rumore può provocare vari effetti secondo il tipo, la durata e il periodo di esposizione, ma gli effetti sono anche soggettivi e, in particolare, i bambini sono una categoria a maggior rischio, soprattutto nella fase dell'acquisizione del linguaggio, insieme ai ciechi, alle persone affette da patologie acustiche e ai pazienti ricoverati negli ospedali.


I principali effetti dell’esposizione al rumore secondo l’Agenzia Europea per l'Ambiente sono: fastidio; interferenza con la comunicazione vocale; disturbi del sonno; effetti sulla produttività e sulla performance; effetti sul comportamento sociale. Ci sono poi gli effetti uditivi che incidono negativamente sull'organo dell'udito provocando, all'inizio, fischi e ronzii alle orecchie fino a portare alla sordità. Il rumore, infatti, agisce sull’orecchio umano causando diversi gradi di danno, dalla sordità temporanea a quella da trauma acustico cronico, fino alla perdita di udito permanente  che solitamente si verifica con l’esposizione a livelli molto elevati di rumore, per periodi molto lunghi.

 

Il rumore, insomma, è un forte fattore di stress che può modificare anche la qualità della vita influenzando il comportamento sociale e lo sviluppo cognitivo. Nel 1997 studi condotti in zone circostanti l'Aeroporto di Monaco di Baviera hanno rilevato che i bambini esposti al rumore degli aeroplani in fase di decollo o atterraggio mostravano capacità di apprendimento inferiori rispetto a bambini lontani dall’area in studio.