Il padiglione auricolare assieme al condotto uditivo esterno costituisce la parte esterna dell’orecchio ed ossia quella visibile. L’esatta collocazione anatomica del padiglione auricolare è tra l’articolazione temporo – mandibolare ed il cosiddetto processo mastoideo. La sua forma con annesse dimensioni variano da persona a persona ma comunque sarà sistematicamente ovalare. La crescita e le dimensioni definitive del padiglione auricolare vengono raggiunte entro il settimo anno di età. La sua conformazione è costituita da diversi parti anatomiche di varia forma partendo dall’Orefizio del condotto uditivo esterno (per intenderci il buco). Inoltre c’è il trago, una sporgenza laminare posizionata sotto l’Elice (un tratto ascendente che delimita la parte più in alto del padiglione) mentre il lobulo conosciuto genericamente come il lobo dell’orecchio è la parte più inferiore. Quindi nella parte più interna segnata da rilievi e depressioni che formano nell’ordine l’antitrago, la conca, l’antelice, la radice inferiore dell’antelice, il tubercolo, la radice superiore dell’antelice e la Fossetta Naviculare. Struttura del padiglione auricolare Anatomicamente il padiglione auricolare è composto da uno scheletro di natura cartilaginea rivestito di muscoli, legamenti e naturalmente in superficie dalla cute. La principale funzione della cartilagine è quella di dare la forma a tutto il padiglione auricolare e soprattutto di offrirne sostegno scandendone le varie depressioni. Lo spessore è di pochi millimetri (tipicamente dai 7 agli 8 millimetri) ed ovviamente, come accade in tutti gli altri mammiferi, il padiglione auricolare è molto importante in quanto consente di captare i suoni in maniera stereoscopica il che permette di capire anche la direzione da cui provengono. La cartilagine del padiglione auricolare viene unita a quella del condotto uditivo esterno attraverso la conca che naturalmente prende il suo nome dalla caratteristica forma incavata, tipiche delle conche. Legamenti e muscolatura Come detto, nel padiglione sono presenti diversi legamenti che, a seconda della loro funzione, sono divisi in due tipologie. La prima tipologia sono i legamenti intrinseci che in pratica si snodano tra le varie parti del padiglione auricolare permettendo di ricreare le loro caratteristiche forme. La seconda tipologia sono i legamenti estrinseci che hanno la funzione di mantenere la cartilagine dello stesso padiglione attaccata all’osso temporale. Anche per i muscoli vale la stessa distinzione ed ossia tra intrinseci ed estrinseci. Occorre sottolineare che a differenza di altri mammiferi che li usano per direzionare il padiglione verso la sorgente del suono, nell’uomo i muscoli del padiglione sono piuttosto rudimentali ed ossia non permettono di fare straordinari movimenti in quanto poco sviluppati (la loro contrazione, infatti, non è tale da permettere una variazione della morfologia del padiglione). Nello specifico sono presenti sei muscoli intrinseci (grande e piccolo muscolo dell’elice, muscolo del trago, muscolo dell’antitrago, muscolo trasverso e muscolo obliquo) mentre sono tre quelli estrinseci (muscolo auricolare posteriore, muscolo auricolare superiore e muscolo auricolare inferiore). Innervazione L’intero padiglione auricolare come qualsiasi altra zona del corpo umano è irrorato da arterie e vene che permettono il suo corretto funzionamento. Nel caso specifico è presente l’arteria auricolare posteriore in grado di pompare sangue praticamente in ogni parte del padiglione con la sola eccezione della parte più anteriore nella quale è invece presente l’arteria temporale superficiale. Entrambe sono due ramificazioni della stessa carotide esterna mentre le vene presenti vanno a confluire nelle vena giugulare esterna. Sono presenti inoltre dei nervi sensitivi che sono delle ramificazioni provenienti da altri nervi del corpo umano e per la precisione dal nervo grande auricolare del plesso cervicale, dal nervo auricolotemporale e dal nervo auricolare del vago. Formazione e sviluppo del padiglione auricolare Recenti studi del settore hanno dimostrato che il padiglione auricolare si forma nell’uomo già a partire dalla sesta settimana di gestazione. In particolare si sviluppa da sei prominenze di forma sferica che sono noti in gergo scientifico come tubercoli di Hiss, dal nome dello scienziato che per primo li ha scoperti ed analizzati. In pratica i tubercoli poco alla volta si sposteranno dall’alto verso il basso alla ricerca di quella che sarà la loro posizione definitiva originando così il padiglione auricolare. È noto che specifici tubercoli diano vita a parte specifiche del padiglione auricolare ed in particolare i primi tre che si formano saranno quelli che formeranno il trago, la radice dell’elice e l’elice. Naturalmente gli altri tre tubercoli consentiranno alla formazione delle parti restanti del padiglione accogliendo nervi e le varie ramificazioni di vene e arterie. Patologie Come tutte le altre parti del corpo anche il padiglione auricolare può essere affetto da alcune malformazioni congenite che sono responsabili di alcune patologie. Da sottolineare che le anomalie gravi della parte esterna dell’orecchio si manifestano raramente nell’uomo mentre quelle di minore entità sono abbastanza comune anche se spesso vengono etichettate come caratteristiche familiare ereditarie. Le anomalie del padiglione auricolare sono state oggetto di approfonditi studi non tanto per il possibile impatto che possono avere da un punto di vista estetico quanto per il ruolo da campanello d’allarme che sono in grado di rivestire. Nello specifico è stato appurato che tale anomalie sono indicatori di altri problemi dell’organismo del soggetto ed inoltre sono sintomi di qualche errore commesso dalla mamma durante la gravidanza come l’indigestione di farmaci teratogeni ed ossia sostanze dannose per il corretto sviluppo e crescita del feto. Tra le patologie congenite che si possono sviluppare ricordiamo: - Appendici auricolari: causata dalla presenza di ulteriori tubercoli e di fatto permette la formazione di ulteriore cartilagine e cute - Assenza del padiglione: in questo caso c’è un’assenza di tubercoli conosciuta anche con il termine di anotia. In pratica non si è per nulla formata la parte esterna dell’orecchio - Microtia: è una forma meno grave di anotia. Infatti, c’è un numero minore di tubercoli che consentono la formazione soltanto di parte del padiglione auricolare. Può accadere che il padiglione possa essere più piccolo rispetto al normale o per lo meno sia inutilizzabile per permettere di recepire i suoni con annessa direzione dalla quale provengono. - Seni preauricolari: sono delle piccole fossette che si creano nella parte anteriore del padiglione. Al momento non esistono studi scientifici che hanno saputo chiarire le cause dei seni preauricolari ma è noto come questi siano associabili a sordità e problemi di malformazione dei reni.
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