Timpano

Il timpano, conosciuto anche con il termine di membrana timpanica, è una importante parte dell’orecchio. In particolare è situata nell’orecchio medio, al termine del condotto uditivo esterno e di fatto, separa quest’ultimo dalla cassa del timpano. Ha una funzione straordinariamente fondamentale per permettere all’uomo di percepire i suoni ed in particolare di quella di trasmettere le informazioni sonore giunte attraverso il condotto uditivo esterno, sotto forma di vibrazioni alla cosiddetta catena degli ossicini (martello, incudine e staffa). La catena degli ossicini assieme al timpano in pratica, sono deputati ad assicurare la corretta trasmissione dei suoni dall’orecchio esterno e quello interno. Morfologia Il timpano si presenta in una forma che ricorda quella di un imbuto ellittico e dunque non perfettamente circolare. Infatti, l’asse maggiore di questa ellisse in media, nell’uomo adulto, raggiunge una lunghezza di circa 9-10 millimetri mentre l’asse minore è di circa 1 millimetro inferiore. Questo gli conferisce la forma di un cerchio leggermente schiacciato. Prendendo come punto di riferimento il condotto uditivo esterno, il timpano ha una inclinazione di 55 gradi e la propria faccia laterale è leggermente inclinata verso avanti. Da notare che lo spessore del timpano raramente è superire ai 0,1 millimetro mentre la sua intera superficie è stata calcolata pari mediamente a 85 millimetri quadrati. L’esatta collocazione della membrana timpanica la vede fissata grazie ad un anello di natura cartilaginea, al solco timpanico che è una parte dell’osso timpanico, nella zona inferiore. Volendo offrire maggiore nozioni sul timpano, è possibile rimarcare come esso sia sostanzialmente costituito da due superficie: la prima disposta lateralmente si rivolge in direzione del meato esterno mentre l’altra di naturale mediale si volge in direzione della cassa del timpano (c’è un collegamento con la corda del timpano attraverso il presente ramo del nervo facciale). Struttura Da un punto di vista strutturale il timpano può essere suddiviso in due parti distinte e separate. La prima è conosciuta con il termine di Pars Tensa. È quella con la maggiore estensione superficiale ed è chiamata ad assicurare l’importante funzione di ‘tradurre’ le informazioni sotto forma di onde sonore che arrivano dal condotto uditivo eterno in vibrazioni. La seconda parte è nota con il termine Pars Flaccida, ovviamente meno estesa e si trova nella parte più alta della membrana. La Pars Tensa e la Pars Flaccida sono separate da alcuni legamenti che peraltro si dislocano dalla zona posteriore del solco del timpano fino al primo degli ossicini ed ossia il martello. Pars Tensa Come evidenziato nel precedente paragrafo, la Pars Tensa oltre ad essere la parte più grande della membrana timpanica è anche quella in cui avviene un importantissimo processo che permette di captare con precisione i suoni. Le onde sonore catturate dal padiglione auricolare e convogliate everso la parte interna dell’orecchio dal condotto uditivo esterno, vengono trasformate dalla Pars Tensa in vibrazioni che poi saranno opportunamente elaborate in specifiche parti dell’orecchio interno. In questa particolare zona la membrana si presenta con uno strato cuticolare, uno strato di natura mucosa più verso l’interno ed infine uno strato fibroso nella parte intermedia (tessuto connettivo). Andando maggiormente nel merito, lo strato cuticolare è composta da una epidermide sprovvista di peli e da un derma composto da fibroplasti dalla forma abbastanza rigonfia. Lo strato mucoso è essenzialmente composto da uno strato di cellule cubiche prive di ciglia mentre lo strato fibroso che come facile intuire è formato da una serie di fibre di varie forme tipologie (circolari, radiali, semilunari). Lo strato fibroso è il luogo dove avviene la trasformazione vera e propria delle onde sonore in vibrazioni in ragione della presenza delle fibre. Al centro della membrana è presenta un’area di contatto con il primo degli ossicini ed ossia il martello, nei pressi della quale vi è un’area conosciuta come triangolo luminoso che è particolarmente rilevante per scoprire l’eventuale insorgenza di processi patologici dell’orecchio medio. Pars Flaccida Meno estesa e meno importante della Pars Tensa, la Flaccida deve il proprio nome al fatto che sia meno resistente in quanto priva di fibre e quindi per l’appunto flaccida. La sua forma ricorda quello di un triangolo, è posta nella parte alta della membrana timpanica e le sue dimensioni possono raggiungere al massimo i 3 millimetri di larghezza ed i 2 millimetri di lunghezza. Formazione La formazione del timpano avviene grazie allo sviluppo dell’orecchio esterno e di quello medio per cui la sua presenza si inizia ad intravvedere nel feto sotto forma di membrana faringea. Questo processo di formazione avrà termine verso la fine della vita del feto con la parte fibrosa e la parte flaccida della membrana che iniziano a prendere consistenza per effetto della fusione tra l’ectoderma del primo solco faringeo e l’endoderma della prima tasca faringea. Patologie Il timpano può essere soggetto ad una serie di problematiche tra cui la perforazione. Una situazione che può verificarsi nel caso si vada ad introdurre all’interno del condotto uditivo esterno un oggetto. Tuttavia può manifestarsi anche in presenza di altre dinamiche nefaste quali il barotrauma e un’otite media. Il barotrauma ha come conseguenza la lesione di un tessuto, in questo caso la membrana timpanica, per via di una situazione di squilibrio tra la pressione dell’aria interna ad una cavità corporea e quella dell’ambiente circostante. Invece l’otite media è uno stato di infiammazione dello stesso orecchio medio che può essere facilmente riconoscibile attraverso dei sintomi specifici come sensazione di dolore, febbre, vomito ed un indebolimento della capacità di percepire i suoni. Da sottolineare che mentre le perforazioni del timpano di piccole dimensioni possono guarire da sole, per quelle di maggiori entità si rende necessario un intervento chirurgico finalizzato alla ricostruzione della parte lesionata.

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