L’udito diventa un senso fondamentale anche nella vita di coppia e nei rapporti sessuali. Basti pensare alle parole sussurrate nell’intimità che, se non comprese, possono mettere in difficoltà e in certi momenti non si può chiedere: “puoi ripetere?”.
Ipoacusia e disturbi all’udito rischiano, dunque, di creare difficoltà anche nell’atto sessuale. Lo conferma anche la letteratura, “per le donne, il migliore afrodisiaco sono le parole. Il punto G sta nell’udito, chi cerca più in basso sta perdendo il suo tempo” scriveva Isabel Allende. Ma la correlazione tra udito e piacere la conferma pure la scienza. I medici, in particolare i sessuologi, spiegano che nella disabilità dell’udito chi soffre di ipoacusia vive male in rapporto se non c’è una comunicazione adeguata con il partner. I disturbi dell’udito sono strettamente collegati al piacere, un esempio è la parola durante l’atto sessuale, oppure il gesto di stimolazione del padiglione auricolare di una persona che produce determinate sensazioni, piccoli accorgimenti che possono aumentare il desiderio e viverlo intensamente. Quindi un disturbo dell’udito può comportare dei limiti nel piacere. Chi non sente esprime di più nei confronti dell’altro ma riceve di meno perchè l’altro non pensa che una persona affetta da questi disturbi possa avere una vita sessuale e viverla intensamente. E’ dunque importante cercare di risolvere a monte il problema e le soluzioni non mancano, in primis l’utilizzo di un apparecchio acustico.
Oggi i dispositivi sono talmente piccoli che non creano imbarazzo durante un rapporto sessuale e permettono di non rinunciare all’intimità. Anche l’amore, insomma, ha bisogno di sentire bene, udito e piacere corrono sullo stesso binario e il primo è in grado di trasmettere non solo parole, ma anche sensazioni. Pure sotto le lenzuola.