Il massaggio che fa bene alle orecchie

Il cosiddetto massaggio all’orecchio, tecnicamente chiamato auricoloterapia è stato riconosciuto nel 1987 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e oggi viene utilizzato per diversi disturbi.

Questo massaggio, che si basa sulla stimolazione dei punti riflessi presenti a livello dell’orecchio, è nato in Oriente più di 3000 anni fa e si basa sul fatto che all’orecchio arrivano i riflessi di tutti gli organi e le parti del corpo, esattamente come accade per la pianta dei piedi e i palmi delle mani. I punti riflessi sono punti ricchi in terminazioni nervose e vascolarizzazione che, una volta stimolati, inviano impulsi al cervello, scatenando specifici fenomeni come il rilascio di sostanze che hanno la funzione di far parlare tra loro parti differenti del cervello. La riflessologia auricolare si basa dunque sulla profonda connessione esistente tra orecchio e sistema nervoso; va precisato che  con il termine “auricoloterapia” si identificano tutti quei trattamenti per la cura e il benessere che usano il padiglione auricolare e i suoi punti riflessi come strumento base: tanto la riflessologia auricolare quanto l’agopuntura auricolare ne fanno parte, ma con alcune differenze: la riflessologia auricolare può essere praticata da operatori del benessere qualificati, mentre l’agopuntura può essere eseguita solo da medici o personale paramedico preparato. Nel primo caso, l’operatore dovrà capire quali sono le necessità del paziente facendo passare le mani sulle sue orecchie e quindi cercando i punti dolenti, indicatori degli organi più carenti della persona. I punti possono essere trattati principalmente usando le mani, oppure attraverso l’ausilio di appositi bastoncini di vetro e, ancora, attraverso dei semini che vengono posti in sede attraverso piccoli cerotti e lasciati agire anche per più giorni. L’uso dei semi permette di prolungare la stimolazione e quindi la fase di comunicazione con il cervello. Come tutte le terapie, anche l’auricoloterapia ha delle controindicazioni e deve essere evitata in caso di infiammazioni all’orecchio, patologie infiammatorie in atto e uso di psicofarmaci.